RIPOSTO

Un incantevole lembo di Sicilia sul mare Ionio ai piedi del vulcano Etna
Si dice che esistano degli angoli di mondo in cui Dio si specchia per compiacersi delle meraviglie della sua opera. Se questa leggenda ha un fondo di verità, allora certamente il Creatore avrà spesso indugiato in quella zona del versante orientale dell’Etna dove i fianchi del vulcano declinano dolcemente verso l’azzurra distesa dello Jonio.
Al centro di questo incantevole lembo di Sicilia, dove l’acqua e il fuoco si lambiscono fino a sfiorarsi, sorge Riposto, centro marinaro distante appena 30 Km da Catania. Pochi altri luoghi al mondo possono vantare una posizione tanto invidiabile: il paese sorge infatti sulle rive dello Jonio proprio al margine delle lunghe spiagge sabbiose, ininterrotte fino alla foce dell’Alcantara; ma Riposto si trova anche ad un tiro di schioppo dal Vulcano più alto d’Europa, anzi proprio in corrispondenza, con il piccolo centro jonico, la linea costa - cratere trova la sua minima distanza.
Riposto, dunque, città di mare, ma anche naturale porto per tutti i prodotti che le feraci campagne etnee producevano in abbondanza. Riposto al centro di un anfiteatro che ha peculiarità uniche al mondo: si pensi che nel raggio di 30 km è possibile passare da uno degli angoli più affascinanti e carichi di miti del Mediterraneo ai deserti lavici del vulcano più spettacolare e fruibile dell’intero pianeta, passando per bellezze naturali ed artistiche di eccezionale rilievo. Solo per citare gli esempi più eclatanti: gli straordinari scenari del parco dell’Etna, le gole del fiume Alcantara, le meraviglie architettoniche di Catania, l’incomparabile bellezza di Taormina e della sua baia.
Posizione veramente felice quella di questo ridente borgo siciliano, e di ciò si erano accorti i greci calcidesi nel 735 a.c. quando decisero di fondare le loro prime colonie siciliane. Le imponenti rovine di Naxos la prima città greca di Sicilia, sorgono a soli 10 km dall’attuale Riposto e qualcuno ha identificato il sito della seconda colonia calcidese, la misteriosa Kallipolis, proprio sul litorale ripostese. Ma queste ipotesi non hanno mai trovato il riscontro di ritrovamenti archeologici e allora si fa risalire l’origine di Riposto allo sviluppo nel periodo normanno della darsena di Mascali che sfruttava le risorse offerte dai boschi dell’Etna e che era divenuta punto d’incontro dei mercanti che acquistavano legname, pece, materiali per imbarcazioni o velieri. Non a caso nelle cripte della Chiesa della Lettera, il più antico tempio ripostese, sono state ritrovate monete del tempo del re Guglielmo il Buono.
Decisive per la crescita. dell’originario borgo di pescatori furono le tragiche vicende di Messina (le ribellioni del 1646, 1674, 1678, la peste del 1743, le inondazioni del 1819 fino al terremoto del 1908) che alimentarono l’immigrazione messinese in provincia di Catania e fecero sorgere una “colonia mercantile” in Riposto attorno alla chiesetta della “Madonna della lettera”. (L’effigie, portata dagli abitanti della città dello stretto, è copia di quella che intorno al 1435 i messinesi veneravano nel loro sito natale, dove si diceva esistesse una lettera scritta di pugno dalla Vergine Maria di Gerusalemme).
A partire dal secolo XVIII le sorti del “Repositorium” (ripostiglio, donde il toponimo Riposto), cosi era detto originariamente il caricatoio della contea di Mascali, subirono un deciso sviluppo grazie alla straordinaria posizione del giovane centro, naturale sbocco per i prodotti etnei ed in primo luogo il vino. Allo scopo di proteggere gli ingenti traffici ripostesi dalle scorrerie dei pirati turchi nel 1751 il viceré di Sicilia Laviefuille volle che sulla spiaggia fosse edificato un massiccio forte di difesa, forse l’ultima opera difensiva sorta in Sicilia contro la pirateria.
Il secolo XIX segnò il decollo per Riposto e un periodo di eccezionale prosperità economica per l’oligarchia commerciale che all’esportazione del vino avevano affidato il suo destino. I velieri, costruiti, armati e comandati da Ripostesi, solcavano il Mediterraneo. In breve tempo questo sito, ove prima sorgevano solo magazzini-deposito, divenne una cittadina, “ la più commerciale e doviziosa terra di Sicilia”, come scrisse L. Vigo nel 1836, e sempre per rimanere nell’ambito delle citazioni letterarie, Giovanni Verga, nel suo capolavoro “I Malavoglia” indica proprio Riposto come destinazione del tragico viaggio della “Provvidenza” e a Riposto Ntoni vuole imbarcarsi per sfuggire alla miseria del suo mondo. Nel 1841 fu conquistata l’autonomia comunale, mentre già nel 1820 era sorto a Riposto il glorioso Istituto Nautico, il secondo in Italia dopo quello di Camogli in Liguria, fucina di intrepidi uomini di mare e luogo dell’emancipazione di una piccola borghesia che in poche generazioni seppe passare dall’analfabetismo dei patriarchi al controllo economico e culturale di una zona di eccezionale effervescenza commerciale. Sono questi gli anni in cui prende forma il centro storico del paese e sorgono tutti gli edifici più importanti sia di culto che dell’amministrazione.
Il periodo d’oro per Riposto si conclude con il secondo conflitto, che segnò l’acme di un declino iniziato già con i primi decenni del Novecento. Il crollo del comparto vinicolo, l’abbandono della navigazione a vela e una certa inadeguatezza dell’elite ripostese ad adeguarsi ai nuovi dettami del commercio marittimo furono le cause di una decadenza che, con momentanee schiarite, si è protratta per tutto il secolo XX, quando con la scelta di riconvertire l’attuale porto di Riposto in un approdo turistico fra i più ambiziosi del Sud Italia, si è cercato di cambiare radicalmente pagina e di scommettere sul turismo per una rinascita economica e sociale del paese.
Oggi Riposto si presenta agli occhi del visitatore come un ordinato paese siciliano, il suo centro storico con le vie che si intersecano ortogonalmente non ha subito significative alterazioni e così il nucleo principale è rimasto pressoché identico a quello degli anni del boom ottocentesco. Una passeggiata per le strade di Riposto non può prescindere da una visita al porto. Si tratta infatti di un luogo estremamente significativo nel quale si corroborano le diverse anime della cittadina jonica e il passato e il presente si fondono in un ambiente dalle mille sfaccettature. Giunti sulla banchina, iniziata nel 1906, si può godere della bellissima passeggiata ricavata sulla diga foranea; da questo straordinario belvedere si resta estasiati da un panorama davvero unico; da qui infatti è possibile ammirare l’Etna in tutta la sua maestosità. In molti ritengono che questo sia il punto migliore per godere della vista del vulcano. Lo sguardo può spaziare non solo fino al cratere del Mongibello e con gli occhi si abbraccia il promontorio dominato da Taormina, le prime propaggini dei Nebrodi e le imponenti sagome dei Peloritani che raggiungono il mare e corrono verso Messina. Nelle giornate terse la Calabria si staglia all’orizzonte e lo Jonio pare diventare un lago incoronato dalle mille luci delle coste. Ma il porto oltre ad offrire panorami indimenticabili ... rappresenta la sintesi fra il passato e il futuro di questa cittadina siciliana: all’interno del bacino convivono infatti le attività tradizionali legate alla piccola pesca, gli ultimi maestri d’ascia, eredi di una gloriosa tradizione cantieristica, e i lavori per la costruzione del porto turistico grande speranza per i ripostesi e per tutta la comunità jonico-etnea.
Lasciato il porto, la nostra passeggiata. potrà proseguire verso sud in direzione di Torre Archirafi, ameno borgo marinaro d’antichissima origine. Merita una visita il palazzo Vigo, residenza dei feudatari del luogo, dalla splendida e scenografica facciata. sul mare. Se si ha la ventura di passeggiare per lo stupendo lungomare che porta a Torre Archirafi nelle sere d’estate non sarà difficile imbattersi nelle lampare che punteggiano l’oscurità; al mattino il frutto della fatiche notturne dei pescatori sono i deliziosi polipetti infiocinati, che sarà possibile acquistare ancora vivi direttamente sulla spiaggia, a prezzi non proprio modici...
Se invece dal porto si va verso il paese, allora si attraversa l’antico quartiere dello “Scariceddu”, un tempo abitato da pescatori e gente di mare, caratterizzato da un dedalo di stradine che corrono verso il mare. Nei balconi delle piccole case ammassate l’una all’altra, non mancherà l’inconfondibile vaso di plumeria, un fiore tropicale che la leggenda vuole importato a Riposto da un marittimo al ritorno dei suoi lunghi viaggi in giro per il mondo; si tratta di una pianta dai fiori soavi e profumatissimi che inondano di effluvi le notti dell’estate ripostese. Questa specie, proprio nel piccolo centro jonico, ha trovato il suo habitat ideale e vi prospera mentre è assai più raro trovarla in altre località distanti anche pochi chilometri.
Lungo la litoranea Via Duca del mare, che costeggia le acque portuali ci si imbatte nell’istituto Nautico, cuore e memoria delle tradizioni ripostesi; la sede dell’istituto, risalente al 1820 e tutt’ora egregiamente funzionante, ospita un interessante planetario, fra i più importanti in Sicilia e oggetto di molte visite. Proseguendo verso il centro del paese si arriva al mercato del pesce e qui i buongustai hanno l’obbligo di fermarsi per acquistare il pesce fresco locale. Noi consigliamo il gambero preso con antichi sistemi a poche centinaia di metri dalla costa ripostese da pescatori che si tramandano i segreti del mestiere di padre in figlio. Da non perdere lo spettacolo dei crostacei che arrivano vivi e saltellanti direttamente dalle barche.
Ancora pochi passi e si arriva nell’antico cuore pulsante del paese la piazza del Commercio, un tempo arenile di sabbia vulcanica dove venivano tirati in secco i bastimenti e riposte le botti cariche di vino prima di essere imbarcate. Sulla piazzetta si affaccia la chiesa della Madonna della Lettera, il più antico luogo di culto ripostese; nel piccolo tempio si venera la Vergine della Lettera, culto tipicamente messinese. Degne di grande interesse le cripte e l’impressionante ossario rinvenuti al di sotto della chiesa. Essi fanno parte di un complesso sistema funerario risalente a epoche diverse, che molto potrebbe dire sulla storia del luogo prima del XVI secolo. Si può proseguire la visita per la vecchia Via Messina, oggi Via Colombo, dove, tra le nuove costruzioni, resiste qualche esempio di magazzino del vino in abbandono, relitto architettonico di quell’autentica civiltà commerciale che contraddistinse Riposto nei secoli d’oro del suo boom economico.
Oggi il cuore del paese è l’elegante Piazza San Pietro su cui si affaccia l’altero palazzo municipale eretto negli anni Venti e la maestosa Basilica dedicata al pescatore di Cafarnao, dalle eleganti linee neoclassiche, simbolo eloquente della grande fede dei ripostesi verso il loro Santo Patrono e manifestazione tangibile della floridità economica raggiunta dal paese nei suoi anni migliori.
L’imponente tempio fu infatti iniziato nel 1808. La vita cittadina si svolge fra la piazza, il mercato e il corso Italia, detto dagli abitanti “u stratuni” lo stradone, un lungo rettilineo costruito nel 1780 che congiunge Riposto alla vicina Giarre; su quest’arteria si affacciano costruzioni notevoli in stile liberty e neoclassico, dimore di quella borghesia commerciale che deteneva il potere economico nel secolo XIX.
Queste le credenziali di Riposto, piccolo borgo al centro di una zona che offre una miriade di possibilità all’avveduto visitatore. Chi avrà l’accortezza di non considerare il paesino jonico solo un punto di d’arrivo per la sua posizione eccezionale, ma indugerà a indagarne l’anima variegata, scoprirà una cittadina vivace e ricca di tradizioni, abitanti cordiali e ospitali, un clima eccezionalmente mite per 10 mesi all’anno e scorci paesaggistici lontani dalle icone del turismo di massa, ma in grado di imprimersi nel cuore del viandante per sempre e di destare in lui il desiderio di ritornare. Senza mai dimenticare che questo è un posto dove a Dio piace specchiarsi e del quale gli uomini finiscono con l’innamorarsi.

COME ARRIVARE
Da Messina si percorre l’autostrada A18 Catania - Messina per 65 km con uscita a Giarre; da Catania è possibile arrivare a Riposto percorrendo 1’A18 per 16 km con uscita a Giarre, oppure seguendo la SS 114 Catania - Messina, dalla quale si gode l’incantevole panorama della riviera jonico-etnea.

COSA VEDERE
Riposto sorge in una posizione strategica che lo pone a breve distanza dall’Etna, dalla città di Catania e da Taormina. Nel centro storico troviamo alcuni tra i siti di maggiore interesse della cittadina: la bellissima Basilica intitolata a San Pietro, una perla di stile neoclassico le cui linee architettoniche richiamano quelle di San Giovanni in Laterano a Roma; al suo interno sono racchiuse importanti testimonianze artistiche come lo splendido pulpito realizzato dall’architetto Carlo Sada o il quadro raffigurante il martirio di San Sebastiano ad opera del pittore Antonino Bonaccorsi.

Uscendo dalla più importante chiesa ripostese e avviandosi verso il mare, divisi dalla ridente piazza del Commercio, un tempo cuore pulsante dei traffici ripostesi, si incontrano due tra i luoghi più significativi nella storia di Riposto: il mercato ittico e ortofrutticolo, dove è possibile acquistare il buon pesce locale, e la chiesa della Madonna della Sacra Lettera, al cui interno, durante i lavori di restauro del 1979, venne alla luce un complesso sistema di cripte risalenti ai secoli XVI e XVII ed alcune monete di epoca normanna.

Meritano una visita anche il Parco delle Kentie, la Villa comunale Edoardo Pantano che si affaccia lungo il Corso Italia, le torrette di avvistamento risalenti ai secc. XVI - XVII situate in contrada Modò e alla foce del torrente Mangano, l’osservatorio astronomico dell’Istituto Tecnico Nautico “L. Rizzo”.

Uscendo dal centro della città si rende inevitabile una sortita al borgo marinaro di Torre Archirafi e alla località Praiola, da dove si diparte la “Timpa”, una falesia di assoluta bellezza che taglia l’intera costa fino al territorio acese.

COSA COMPRARE
Abbiamo già detto del mercato ittico al cui interno si può trovare un vasto assortimento di pesce fresco locale pronto a soddisfare anche i palati più esigenti: acciughe, spigale, sugarelli, gamberi, calamari...

Bastano pochi passi in direzione di piazza San Pietro e sul nostro cammino nel Corso Italia incontriamo le pasticcerie Costanzo e Averna, un tripudio di paste di mandorla, frutta martorana, cannoli alla ricotta, gustose granite in mille gusti, refrigeranti “cor’ i cani”, tipica bevanda dell’estate ripostese a base di acqua, granita di limone e sciroppo di menta.

Quanto sopra detto, è valido anche per il Bar - pasticceria - tavola calda “Il Bocconcino” ubicato in Via Roma, di fronte alla villa Comunale.

Per gli appassionati di enologia è d’obbligo la visita all’ “Enoteca Sicily’s Delicatessen di Via C. Colombo 70 (via Messina per i ripostesi) dove è possibile acquistare i migliori vini dell’Etna prodotti per lo più da uva Nerello mascalese, i famosissimi vini da meditazione siciliani come il Marsala, la Malvasia delle Lipari, il Passito di Pantelleria, una vasta scelta di prodotti alimentari tipici quali il pesto di pistacchio, i pomodori secchi, il miele in essenze varie.

Se invece siete a caccia di oggetti d’artigianato sempre in via Cristoforo Colombo si possono comperare oggetti in ferro battuto di pregevole fattura presso la bottega del signor Di Bella, per i souvenir basta un salto nei numerosi negozi delle vie del centro.

DOVE MANGIARE
Il pesce è senza dubbio il principe delle tavole ripostesi: alla griglia, arrosto, in zuppa.. ce n’è per tutti i gusti.

Ristoranti

Ristorante “La Terrazza” a Torre Archirafi in via Marina n. 1, tel. 095971556: ottimi primi piatti a base di pesce, grigliate di calamari, gamberoni e pesce spada.
Ristorante “L’Ancora” a Torre Archirafi in via Marco Polo n. 13, tel. 095.971341 / 095.971021: pepate di cozze stuzzicanti e gustose, specialità marinare

Ristorante “Federico” sul Lungomare Pantano

Pasticcerie con tavola calda
Pasticceria “Santo Puglia” in via Gramsci n. 58, tel. 095.931188: cartocciate, arancini di riso, cipolline, pizzette e varie specialità di tavola calda
“Averna” Corso Italia, “Costanzo” Corso Italia, “Bar Portorico” Via Duca del Mare 3
“Il Bocconcino” Via Roma 79, tel. 095.931618
“Bar Roma”, Via Roma 59, tel. 095.934340

Rosticcerie
“Il Pomodoro” Corso Italia 138 “Marino” Via C. Colombo 19 “Scavo” Viale Immacolata 120

Birrerie e paninerie
“Puzzle pub” in Corso Italia n. 49, tel. 095.7796965
“The Murphy’s Arco pub” in via Cristoforo Colombo 77, tel. 095938247
“Ciak pub” in Piazza del Commercio, tel. 349.5384159
“Net pub” in Piazza XV Giugno, Torre Archirafi

 DOVE SOSTARE
In Via della Repubblica, nei pressi della nuova caserma dei Carabinieri, dove è stata attrezzata un’area di sosta dotata di camper service;
Nel Parcheggio a sud della strada 23 in Torre Archirafi
Nell’area a nord dell’ex Ostello della Gioventù, Lungomare Pantano

INFORMAZIONI UTILI
Ufficio Pro Loco, corso Italia 56, Fax. 1782270014.
Ufficio Promozione Turistica, presso il Municipio, in piazza San Pietro, tel. 095.962226.
Carabinieri, tel. 095.931207
Vigili del fuoco, tel. 095.7791147
Guardia medica, tel. 095.934884
Polizia Municipale, tel. 095.937085
Numero verde comunale 800-213544
Protezione Civile Volontari Sicilia, tel. 348.7479913
Sito Internet del Comune: www.comune.riposto.ct.it